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- blog di silvana.pontoriero
A Trieste la prima manifestazione per confrontarsi sullo stile con cui stare online contrastando la violenza dei linguaggi oggi molto comune tra i più piccoli.
L’occasione per ridefinire lo stile con cui stare in rete e magari diffondere il virus positivo dello “scelgo le parole con cura”, perché“le parole sono importanti”.
Le scuole superiori di Cagliari, Matera, Milano e Trieste saranno il 15 maggio a lezione gratuita di educazione digitale.
L’evento si incentrerà su ‘Condivido – Il Manifesto della comunicazione non ostile’, che continua un itinerario cominciato alcuni mesi fa con un convegno al quale è intervenuto anche la presidente della Camera, Laura Boldrini.
Le lezioni si svolgeranno in contemporanea tra UniCredit Pavilion di Milano, Università di Trieste, auditorium Gervasio di Matera e Fiera di Cagliari grazie al supporto di Fondazione Matera 2019, Regione FVG, Università di Trieste e Regione Sardegna.
Al centro della manifestazione ci sarà il Manifesto della comunicazione non ostile, carta che raccoglie i 10 principi proposti e votati dalla Rete negli scorsi mesi per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in Rete, e che era stata presentata proprio alla Presidente della Camera Laura Boldrini e che è stata subito adottata in molte scuole italiane.
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming a tutte le scuole interessate. Per Rosy Russo, ideatrice di Parole O_Stili, “l’evento nasce dal desiderio di mostrare ai giovani che un altro modo di stare in Rete è possibile. Per un vero cambiamento è importante proporre dei modelli positivi, anche con leggerezza, come proveremo a fare noi con il contributo di tutti i partner e i personaggi pubblici che credono in questo progetto.
Il metodo KiVa arriva dalla Finlandia, un percorso di successo per combattere il Bullismo. Nella sua fase sperimentale, questo programma ha ottenuto risultati sorprendenti. Nel corso di un anno, il Bullismo è diminuito dell'80%.Tutto questo ha motivato gli alunni a lavorare di più e ad ottenere risultati migliori.
Il successo di KiVa consiste nel non concentrarsi solo sul confronto tra bullo e vittima. Si è rivolta l'attenzione allo spettatore che partecipava indirettamente all'abuso in questione rafforzandolo. Il segreto risiede nell'agire sugli alunni testimoni, che generalmente, rispondevano ridendo. Insistere, quindi, su coloro che, con i loro atteggiamenti superficiali, incidono sulle dinamiche di questo fenomeno che sta diventando allarmante.
Il programma istruisce i bambini da sette anni in su. Vengono utilizzati videogiochi, manuali e conversazioni.
KiVa prevede il monitoraggio costante all' interno della scuola. È composto da tre unità:
Unità 1 creata per i bambini di età compresa tra i 6 e i 9anni.
Unità 2 per età che va dai 10 ai 12 anni.
Unità 3 studiata per ragazzi più grandi.
Programmi come questo hanno successo grazie alle persone che credono sia possibile cambiare la società, perché diventi più coesa, giusta e solidale.
Io, personalmente, ritengo che sia utile capire perché un bambino si lasci andare ad atteggiamenti di prevaricazione, Non c'è dubbio che " il bullo" abbia qualche problema di tipo psicologico , oppure un contesto familiare poco attento a certe problematiche, o anche soltanto perché, forse sentendosi trascurato in casa ,cerca di attirare l'attenzione, e lo fa nel peggiore dei modi.
Il metodo KiVa, arriva dalla Finlandia. È un percorso di successo per combattere il Bullismo nelle scuole.Nel corso di pochi anni, il fenomeno aggressivo è diminuito dell' 80% Tutto questo ha motivato gli alunni a lavorare di più e ad ottenere risultati migliori.
Il successo di questo metodo, consiste nel non concentrarsi solo nel confronto tra bullo e vittima. Si è rivolta l'attenzione allo spettatore che partecipava indirettamente all'abuso in questione, rafforzandolo.
Il programma KiVa prevede il monitoraggio costante all'interno della scuola. È composto da tre unità:
* 1 creata per i bambini tra i sei e i nove anni.
*2 per la fascia d'età compresa tra i dieci e i dodici anni.
*3 studiata per i ragazzi più grandi.
Si utilizzano , manuali, video-giochi, conversazioni, e anche corsi di meditazione sia per i ragazzi che per gli insegnanti.
In molte scuole della Toscana si stanno attuando iter e dinamiche basate su questo metodo che si sta rivelando efficace nel fermare gli episodi di aggressione .
Programmi come questo, ritengo che abbiano successo grazie alla persone che credono sia possibile cambiare la società, perché diventi più corsa, giusta e solidale.
La Primavera è veramente un dono che Dio ci ha voluto regalare. Possiamo godere di uno spettacolo tra i più belli che la natura ci offre.
Ho introdotto il tema Primavera con un l'affascinante leggenda : Il ratto di Proserpina, il pianto e la gioia di sua madre Demetra. Ho raccontato loro la storia e li ho invitati a rielaborare oralmente e completare una scheda con domande sulla leggenda.
Abbiamo pensato di creare in classe un' immagine della nuova stagione, servendoci di una parete dell'aula, preliminarmente rivestita con carta da pacchi.
Abbiamo fotocopiato il disegno su fogli A4, colorati dai bambini, quindi li abbiamo assemblato tipo puzzle e il risultato è piaciuto.
"Ho un grande desiderio, quello di indossare l'abito di un eroe, ma quello di mio padre mi sta grande"
Il 19 marzo si festeggia San Giuseppe, ma per i bambini, è più attraente la festa del papà, celebrata in contemporanea.
Il progressivo coinvolgimento della donna nel mondo del lavoro, l'ha proiettata fuori della famiglia con la conseguenza che la cura dei figli,tradizionalmente affidata alla mamma, è diventata nel tempo un'attività condivisa con il marito. Il maggiore contatto con il padre, ha avuto senz'altro una valenza positiva.
Gli psicologi sono d'accordo nel sostenere che questo maggiore contatto contribuisce ad un più equilibrato sviluppo psicofisico. Il senso di protezione e di forza che la figura paterna trasmette al bambino rafforza la sua autostima, condizione determinante nel processo di apprendimento.
Per festeggiare il papà, che rappresenta per ogni bambino il suo campione, abbiamo realizzato un coppa con del cartoncino marrone e giallo, usando colla e forbici per assemblare i vari pezzi.
Ecco la Coppa realizzata dai bambini della quarta B,in occasione della festa del papà Abbiamo usato cartoncini in formato A 4 , ritagliato lungo dei tratteggi ,piegati nelle parti seghettate , e assemblate con colla a caldo. Il supporto porta coppa è rimasto aperto da un lato e lì i bambini vi hanno infilato i loro affettuosi pensieri. La coppa completa è stata imbustata con carta trasparente e fermata com un piccolo cuore.
Il 17 marzo è la Giornata Mondiale del Sonno. Per i bambini, soprattutto quelli in età scolare, il sonno è un momento cruciale, poiché fortemente legato ad una corretta crescita psicofisica (mentre si dorme entra in azione L'Ormone della Crescita). Il mondo della pediatria è quindi concorde nel dosare la quantità minima di sonno necessario per un corretto sviluppo.
Per i bambini da 6 a 13 anni la finestra di tempo ottimale da dedicare al sonno è di 9 11 ore al giorno.
Durante il riposo, il cervello continua a lavorare, cercando di trasformare la memoria a breve termine in memoria a lungo termine, favorendo perciò le capacità cognitive.
Da uno studio della MC GILL UNIVERSITY è emerso infatti che il semplice aumento di 18 minuti di sonno per notte, porta dopo soli 5 giorni, ad un sensibile miglioramento delle facoltà di APPRENDIMENTO.
I ricercatori hanno coinvolto bambini di 7 -11 anni in un programma di apprendimento per valutare L' impatto del Sonno sul rendimento SCOLASTICO.
Dalle informazioni raccolte, gli esperti hanno rilevato che il prolungare di poche ore il sonno del bambino ha portato a migliori voti nella pagella scolastica.
Io , nella mia lunga esperienza scolastica , ho constatato che dei bambini a volte , appena arrivati , poggiano la testa sul banco e questo avviene anche per l' uso di tablet e cellulari, che incidono nei disturbi del disturbi del sonno con ricadute sulle loro facoltà, attentive. In quei casi ho cercato con tutti i mezzi a disposizione di rendere la lezione il più vivace possibile, per attirare l'attenzione di qualche piccolo dormiente anche con musica allegra,e
con giochi che coinvolgessero tutti gli alunni.
Credo che sia importante il rapporto genitori insegnanti , soprattutto per suggerire loro comportamenti e regole da mantenere costantemente. E, soprattutto far sì che il bambino , la sera ,vada a letto presto e accertarsi che dorma e non che giochi con video-games o con altri strumenti elettronici.
La proposta didattica, adatta anche a trascorrere un pomeriggio in casa è un percorso geografico. In realtà si tratta della geografia delle maschere della Commedia dell'arte.
Tutto ciò che riguarda il carnevale, nelle tradizioni geografiche e storiche si presta a essere usato trasversalmente alle discipline, ai bambini piace, serve a variare la routine didattica: cibi, manifestazioni, tradizioni, teatro, non c'è che l'imbarazzo della scelta per imbastire attività, cartelloni, piccole ed estemporanee recite.
Ho preparato una cartina dell'Italia con le maschere più note della Commedia dell'Arte, sono già unite con una freccia alla regione di appartenenza, gli alunni devono scrivere sulla freccia il nome della regione, anche utilizzando l'elenco riepilogativo in alto.
Il nostro lavoro con il Piccolo Principe prosegue.Siamo giunti alla fase conclusiva della lettura del libro,che ha attratto l'attenzione dei bambini, i quali hanno amato,fin da subito questo libro fantastico elo straordinario protagonista che dal suo Asteroide B612, librandosi in volo, aiutato da un piccolo stormo, farà nuove avventure su altri asteroidi e infine arriverà sulla terra.
Il nostro percorso continua su atre vie, su nuove conoscenze, verso i nuove strade, che affascinano moltissimo i bambini: le creazioni artistiche.L 'idea nasce dopo aver visitato virtualmente lo store del Piccolo principe,
un negozio di Parigi inaugurato di recente,
Il giorno 7 febbraio 2017 sarà “La prima giornata nazionale contro il bullismo a scuola”.
La data è intenzionalmente la stessa del Safer Internet Day indetto dalla Commissione Europea, a sottolineare come sempre più spesso il bullismo prenda la forma di cyberbullismo.
Il simbolo è un nodo blu contro il bullismo.
Il piano nazionale per la prevenzione al bullismo nelle scuole proposto dal Ministero, è stato elaborato in seguito all’emanazione delle “Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo”.
Vista quindi l’imminenete giornata di riflessione, volevamo raccontarvi quanto abbiamo proposto noi a scuola.
Il nostro percorso di riflessione (classe 4B) è partito dalla lettura di un brano dal libro “La bambina bella, il bambino bullo e altri bambini e bambine” di Vivian Lamarque:
“Si sa: il bambino bullo non è la forma maschile della bambina bella. Il bambino bullo è un bambino, scusate, un po’ cretino. Poveraccio, è anche da compatire, chissà chi gli ha messo in testa che lui è chissà chi. (…) Provate a contarvi, bambini che state leggendo: in classe quanti non-bulli siete? Quindici? Venti? Unitevi stretti stretti, lui è uno solo. e sommato ai suoi pochi amici a quanto arriva? A cinque? A sei?”
La Repubblica Italiana riconosce il 27 gennaio, data del l'abbattimento dei cancelli di Auscwitz, "Giorno della Memoria, per ricordare la Shoa (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei. A tal fine ho programmato, per i miei alunni della 4B un lavoro adatto ala loro età. I piccoli sono fragili e ho cercato evitare loro la brutalità degli eventi. Hanno completato schede, visionato immagini di bambini ebrei, discusso con me sull'argomento, Ci siamo soffermati particolarmente sui racconti per bambini di Rita Levi.
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